Se non trovi lavoro la colpa è dell’università

Se non trovi lavoro la colpa è dell'università - Web Marketing, Economia, Comunicazione

x I pensieri e le riflessioni presenti in questo articolo si rivolgono esclusivamente agli studenti delle facoltà di Economia, Marketing e Comunicazione.

Facciamo un gioco. Metti in ordine di importanza decrescente i motivi per cui ti sei iscritto all’università (scegliendo tra quelli nella lista):

  1. fare nuove amicizie;
  2. cultura;
  3. approfondire argomenti di cui ero già appassionato;
  4. acquisire conoscenze per trovare lavoro e guadagnare di più;
  5. iniziare la carriera universitaria.

Ipotizzo, sulla base dell’esperienza, che il punto 4 sia in cima alla lista. Perché lo dico? Perché per me è così, perché l’ho sentito dire a centinaia di studenti e perché lo dicono le statistiche che girano in rete. Oltre al bisogno di formazione ci si iscrive all’università anche e soprattutto per trovare lavoro, e il “pezzo di carta” sembra rispondere a questo bisogno.

Purtroppo mi dispiace deludere le tue aspettative (se stai ancora studiando) o confermarle (se hai terminato gli studi), ma purtroppo la laurea non basta per trovare lavoro.  Attenzione, non sto dicendo che la laurea sia inutile e che puoi farne a meno, anzi è un percorso formativo importantissimo, non solo da un punto di vista culturale, ma anche umano e psicologico. La laurea ti mette davanti a degli ostacoli da superare e richiede forza di volontà e concentrazione; capacità utilissime nella vita di tutti i giorni. Quello che voglio evidenziare in questo articolo sono le anomalie del sistema universitario Italiano che non valorizzano gli studi fatti e non aiutano a trovare lavoro. Devi conoscere queste anomalie per correre ai ripari ed evitare che si mettano tra te ed il lavoro dei tuoi sogni.

Non trovare lavoro è frustrante, specie dopo che hai speso anni sui libri e non raccogli i frutti sperati. Tutti i sogni di carriera e indipendenza fatti durante l’università iniziano ad andare in frantumi dopo i primi: “Le faremo sapere”. Siamo in un paese che ha i tempi di assunzione dopo la laurea doppi rispetto alla media OCSE e prima di ricevere una retribuzione seria dobbiamo sopportare tempi biblici. Nel frattempo continuiamo a dividere la casa con i coinquilini, a ridurre le uscite ed a fare rinunce.

E sai di chi è la colpa? Dell’università esatto.

Vediamo quali sono i 5 elementi che rendono le lauree in Economia e Marketing e Comunicazione inutili per trovare lavoro.

All’università si fa troppa teoria

troppa teoria università

Lo so che è una cosa già sentita: all’università si fa troppa teoria! Anche se all’estero invidiano il nostro modello universitario per il tipo di formazione erogata, c’è da dire che la teoria fatta è troppa. Batta un click a chi è capitato di studiare le stesse cose preparando esami diversi. Addirittura qualcuno si è visto ripresentare libri al biennio specialistico già studiati durante il triennio. Insomma tra concetti che si sovrappongono e bisogno di coprire a forza i CFU la teoria fatta è tanta e ridondante.

All’università si fa poca pratica (e con gruppi di lavoro falsati)

Ovviamente, se si fa troppa teoria, si fa pochissima pratica. I professori sottopongono gli studenti a questi lavori di gruppo che molto spesso non servono a nulla. Sono ritenuti talmente inutili che alcuni professori mettono il lavoro di gruppo come “facoltativo”, con il risultato che molti studenti lo evitano come la peste ritenendolo uno spreco di tempo.

Errore: partecipare ai lavori di gruppo significa avere responsabilità, organizzare gli incontri e incastrarli con gli impegni di tutti e simulare una situazione lavorativa.

Un altro aspetto che rende spesso i lavori di gruppo inutili è che il team di lavoro non viene scelto dal docente sulla base delle competenze, o estraendo a caso i componenti, ma viene fatto seguendo questa modalità: “Ragazzi, formate i gruppi e mandatemi per e-mail i componenti del team“. Stop, punto, questo è il metodo di formazione dei gruppi: demandato agli studenti che possono scegliere liberamente con chi lavorare. Peccato che nella vita non possiamo scegliere i nostri colleghi e saremo costretti a dividere una postazione di lavoro con perfetti sconosciuti. Pensate solo alla differenza di provare ad affermare una nostra idea all’interno di un gruppo di amici, o all’interno di un gruppo di nuovi colleghi. Lavorare in team dove non ci si conosce è fondamentale per la crescita professionale di uno studente.

Non insegnano a vendere servizi di web e social media marketing

La vendita fa parte di questo lavoro. Se vuoi lavorare nel mondo del web e social media marketing mettiti in testa che il tuo lavoro non è fare i post su Facebook, ma vendere al cliente i post su Facebook. Chi lavora nella consulenza, specie in quella tecnica come web e social media marketing, deve capire di lavorare nel settore dei cosiddetti “Servizi ad alto Know-how“. Sai cosa significa questo? Che la maggior parte del tempo speso sul lavoro sarà rivolto ad educare il cliente su quello che puoi fare per lui, a ridurre il gap di informazioni che gli mancano ed a fargli capire l’importanza delle tue azioni. Detto in altri termini serve saper creare contenuti, slide, fare presentazioni e saper parlare in pubblico.

Questa è una cosa che si vede raramente nelle università. Alla fine dei lavori di gruppo non c’è una classifica dei più bravi, non si premiano le slide più accattivanti e non si danno consigli su come migliorare la presentazione. Sarebbe utile per uno studente sapere dove ha fatto bene e dove ha fatto male, altrimenti come può accrescere la sue competenze professionali? Durante i nostri corsi mettiamo sempre in competizione i team per spronarli a fare meglio e forniamo loro dei consigli utili per migliorarsi. Come dice il maestro di musica Terence Fletcher nel film Whiplash: “Non esistono in nessuna lingua del mondo due parole più pericolose di Buon Lavoro“.

Whiplash buon lavoro

Ci fanno studiare i grandi

È bellissimo studiare la strategia di sviluppo di McDonald, così come è fantastico studiare la campagna di marketing della Mulino Bianco. Purtroppo però, una volta ottenuta la tanto agognata laurea in comunicazione e marketing, ci ritroviamo molto probabilmente in un’agenzia a lavorare sulla strategia di GIGGI Pizza. All’interno delle università ci fanno studiare quelle che sono le azioni di grandi compagnie con grandi budget a disposizione ed un marchio potente. Nella realtà, pochissimi di noi finiranno a lavorare nel reparto marketing di una grande azienda, mentre molti dovranno lavorare con PMI Italiane, con piccoli budget e magari un marchio da costruire. Non sto dicendo che studiare i grandi sia inutile per carità, bisogna sempre puntare alle stelle, ma dico solo che manca un po’ di realtà all’interno delle nostre facoltà di comunicazione e marketing. Il problema è che una volta usciti dall’università potremmo avere delle difficoltà a trasferire quelle conoscenze al negozio di abbigliamento sotto casa. Una cosa molto utile sarebbe inserire delle case history di strategie di marketing di piccole realtà, così da avere esempi da poter applicare ed usare con il cliente in fase di trattativa.

Formazione uguale per tutti ed obsoleta

Formazione omologata obsoleta

Una volta ho sentito un docente universitario di web e social media marketing vantarsi delle sue slide. Diceva che erano fatte talmente bene che non le toccava da 5 anni.

5 ANNI! Che tipo di competenze vuoi trasferire se le tue slide sono vecchie di 5 anni? Hai idea di quante cose siano cambiate in 5 anni?

Questo tipo di formazione segue dei cicli che sono molto più brevi di altre facoltà. Le slide dei nostri Corsi vengono aggiornate ogni volta che inizia un nuovo ciclo di lezioni. È d’obbligo per un docente di web e social media marketing tenersi aggiornato costantemente sulle novità e gli aggiornamenti del mercato. Io dedico almeno mezz’ora al giorno per tenermi aggiornato su quello che succede sul web: un nuovo tool, una nuova strategia efficace, un nuovo trend: solo così puoi trasferire contenuti utili a chi sta studiando con te.

Altra piaga della formazione universitaria sono i contenuti omologati e messi in programmazione didattica. Il problema è che tutti gli studenti avranno le stesse conoscenze e non potranno differenziarsi.

Se metti insieme questi due aspetti: formazione obsoleta ed uguale per tutti, capisci perché durante un colloquio sei poco appetibile per le aziende. In pratica hai le stesse conoscenze degli altri candidati e per di più vecchie. Se a questo ci aggiungi il fatto che durante gli studi non hai mai messo le mani sul pc, se non per fare due slide, il quadro è completo.

Ecco perché devi trovare il modo di differenziarti. Un modo per farlo è tramite una formazione di alto livello, aggiornata e che punti sulla pratica.

Se non trovi lavoro la colpa è dell’università (e tua se non ti dai una mossa)

Riassumendo, i motivi principali del perché l’università non basta per trovare lavoro sono due:

  1. Tanta teoria sentita e risentita che affronta tematiche lontane dalla realtà lavorativa;
  2. Poca pratica e fatta male.

Queste sono le cause principali del perché non trovi lavoro. Le aziende hanno bisogno di persone competenti e non possono permettersi il lusso di prendere una persona e formarla da capo: ci vogliono soldi e tempo, e le aziende non hanno né gli uni né l’altro. Ecco perché se vuoi essere appetibile per le aziende, o per le agenzie, devi offrire qualcosa in più e differenziarti dalla massa.

I nostri corsi sono pensati per fare questo: fornire una formazione in web e social media marketing di livello, con un forte taglio pratico e che offra competenze spendibili da subito sul mercato del lavoro.

Cosa puoi fare per differenziarti? Studia per conto tuo, segui corsi pratici e compra libri di marketing, impara nuove competenze e trova il modo di fare pratica.

Fammi sapere cosa ne pensi e grazie per aver letto l’articolo 🙂

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